” Sì, mi ricordo ora, le campane suonano, i rintocchi della sera, dei vespri formando echi lontani. Siamo a metà ottobre, le foglie ormai secche a terra con il vento si alzano, cantano, danzano passando a momenti leggere a momenti spavalde e rumorose davanti alla mia piccola finestra come per salutarmi. Io le capisco, conosco il linguaggio della natura, la loro anima mi parla e intuisco il pericolo.
Mi giro e osservo la mia casa, le erbe e i fiori secchi appesi profumano d’estate. Il pasto dei miei animali per terra, che, spaventati si stringono a me come per proteggermi, scruto, e osservo in attesa, ascolto i passi rumorosi nel bosco, uomini con le fiaccole, entrano in casa, io so già cosa mi aspetta, mi prendono, mi legano le braccia dietro la schiena, non faccio resistenza, è arrivato il momento, il mio. Dicono che sono accusata di stregoneria, che il maligno è in me. Io non parlo, non piango, non dispero, sono fredda e impassibile, dentro di me faccio una promessa, tornerò, tornerò ancora per aiutare, le campane stanno ancora suonando, il suono mi entra dentro, messaggero nefasto. “
” Sento le forze mancare, la debolezza è forte, cerco di resistere… Sento un vortice nello stomaco che mi risucchia, giro forte, mi lascio trasportare, il cuore rallenta, batte piano piano. La morte è tosta, strana la morte… “
” Ho attraversato il tempo, non c’è tempo.
C’è un’aria molto leggera, non mi sembra di pesare, ci sono persone con vestiti bianchi e carnagione chiara, sono arrivata qui per guarire. “
” …sono nella pancia, galleggio, lo spazio è giusto e ci sto bene, sento parlare, dicono che è quasi ora e io rido, tento di fare una giravolta ma non riesco, mi accorgo che lo spazio è diventato più stretto. Io capisco che sta succedendo qualcosa, devo cambiare habitat. Mi stanno aspettando, prima vedevo rotondo, soffuso, ora dietro c’è nero, davanti la luce. “